SIAMO LA FINE DEL MONDO! Schio Transfemminista

Anche quest’anno il Meeting dei Giovani non risparmia la città di Schio, e anche quest’anno non staremo in silenzio.

Mascherato da innocuo festival di aggregazione giovanile, anno dopo anno il MdG è riuscito a costituirsi come evento fondante e base di partenza per le nuove destre reazionarie e ultra cattoliche, che, col beneplacito del governo attuale, stanno cercando di smantellare i diritti delle donne e delle persone LGBTQI+ in Italia e in tutto il mondo.

Nel corso degli anni questo innocuo festival ha visto susseguirsi una serie di relatori quali Luca di Tolve, sostenitore delle teorie riparative per redimere le persone omosessuali, Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la vita e dichiaratamente omofobo, o lo stesso Mirko Agerde, presidente dello stesso movimento mariano di Schio, che al Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona di quest’anno ha elaborato una proposta tanto folle quanto reazionaria: il reddito per le madri, a patto che siano casalinghe, abbiano almeno due figli e che li tengano a casa da scuola.

Già, perché gli stessi individui che organizzano il Meeting dei Giovani sono anche coloro che, spaventati dal fantomatico “gender” nella scuola pubblica, sperimentano losche scuole parentali ai danni dei minori residenti sul territorio di Schio e dintorni: esperienza fortunatamente fallita nel giro di pochi mesi, ma che ci dà l’idea dell’orizzonte di pensiero su cui ragionano queste persone: strettamente eterosessuale, escludente, omofobo e misogino.

Nell’ottobre 2018, infatti il Movimento mariano lancia un convegno al Teatro Civico di Schio. Ospiti del convegno, tra gli altri, l’ormai onnipresente Agerde, il sindaco Valter Orsi, l’assessora regionale alla cultura Elena Donazzan, Toni Brandi, presidente di Pro Vita Onlus e il “giornalista” Maurizio Belpietro. Nel corso di questo convegno, patrocinato da Comune di Schio e Regione Veneto, vengono distribuiti feti di gomma, vengono raccolte firme contro la legge 194 sull’aborto e viene sottolineata la centralità del Veneto come “motore trainante per la battaglia per la difesa dei valori”.

Sì, ma quali valori?

I relatori di quest’anno parlano chiaro: Massimo Gandolfini e Toni Brandi.

Massimo Gandolfini, organizzatore del Family Day, che ritorna al Meeting dopo qualche anno di assenza, sostiene che l’omosessualità vada corretta e curata, sostiene che l’aborto sia un omicidio e si è dato l’obiettivo di influenzare le scelte politiche del governo con la retorica del matrimonio, dell’eterosessualità e del cattolicesimo come presunti valori fondanti dell’Europa.

Toni Brandi è il presidente di Pro Vita Onlus, associazione legata al partito neofascista Forza Nuova, e organizzatore del Congresso mondiale delle famiglie di Verona. A Radio24 ha affermato che “i gay hanno tendenze pedofile, rompono i coglioni e possono essere curati”.

Gandolfini e Brandi sono tra gli organizzatori del Congresso Mondiale delle famiglie svoltosi a Verona a marzo di quest’anno: un congresso che ha visto ospiti, tra gli altri, il ministro degli interni Matteo Salvini, che ha incredibilmente a cuore la sorte dei bambini (possibilmente italiani e non ancora nati, altrimenti possono morire nel Mediterraneo); il senatore leghista Simone Pillon, responsabile di una proposta di legge che penalizza le donne vittime di violenza attraverso teorie del tutto prive di fondamento come la cosiddetta alienazione parentale; Lorenzo Fontana, ex ministro per la famiglia che nega l’esistenza delle famiglie arcobaleno; Lucy Akello, che propose al parlamento ugandese una legge per la pena di morte e l’ergastolo per le persone omosessuali; Dmitri Smirnov, il patriarca russo che ha definito “assassine e cannibali” le donne che abortiscono; Katalin Novak, ministra ungherese che ha dichiarato di non volere bambini stranieri in Europa.

Ci sembra evidente e preoccupante dunque come il Meeting dei Giovani non sia altro che la punta dell’iceberg di un progetto molto inquietante, al quale ci opponiamo con forza e sul quale chiediamo una presa di posizione netta da parte di tutte le associazioni e le realtà culturali che lavorano in città e nei dintorni.
Per questo lanciamo “SIAMO LA FINE DEL MONDO!”: una serie di eventi che, in concomitanza con i giorni del Meeting, andranno invece ad approfondire le tematiche dell’omotransfobia, del diritto all’aborto, delle lotte delle donne, delle persone LGBTQI* e delle sex worker.

 

Ci opponiamo con forza al modello di famiglia gerarchica e sessista promulgato da Gandolfini, Brandi & co., alla retorica della “famiglia naturale”, dietro alla quale si nascondono la violenza e l’eterosessualità obbligatoria contro la libertà sessuale delle donne e delle soggettività LGBTQI+.

Ci opponiamo agli attacchi catto-reazionari alla scuola pubblica e al mondo della formazione e pretendiamo spazio per l’educazione alle differenze, sessuale e di genere.

Rivendichiamo la libertà di scelta e la difesa della legge 194 contro i tentativi di subordinare le donne al ruolo di cura all’interno della famiglia e alla maternità come destino.

Rivendichiamo la libertà di movimento delle persone migranti, contro la strumentalizzazione della violenza di genere in chiave razzista, securitaria e nazionalista.

Chiediamo a tutte le associazioni, le cooperative, i gruppi informali, le realtà culturali, chi opera nel settore sociale, culturale e musicale, e a chi in città e nei dintorni lavora quotidianamente per costruire una società inclusiva e autodeterminata di sottoscrivere questo comunicato.

 

Di seguito il calendario di “SIAMO LA FINE DEL MONDO!”

19 luglio, h. 20.30: “Verso la fine del mondo”: serata a cura dell’associazione Pantaloni Rosa

Proiezione del cortometraggio Pretty Boy (2015), di Cameron Thrower

A seguire, aperitivo con musica dal vivo e banchetto informativo

 

12 agosto, h. 18.00-22.30: “Femminismi Manifesti”

Inaugurazione h. 20.30

Un’esposizione di manifesti femministi storici rielaborati da 28 artiste. Radio, riviste, poster, volantini, gruppi teatrali, collettivi politici, che si riassumono in manifesti femministi. Frammenti che attraverso immagini e parole raccontano le rivendicazioni di generazioni di donne.

“Abbiamo chiesto ad alcune illustratrici e fumettiste di reinterpretare i manifesti per ricordarci la nostra storia, perché oggi come allora scendiamo in piazza, scriviamo riviste, rivendichiamo ed urliamo che sul nostro corpo decidiamo noi, che vogliamo la parità di genere in ogni campo della nostra vita, che abbiamo diritto all’aborto libero e gratuito, che abbiamo diritto al reddito, che abbiamo diritto al piacere, che vogliamo sentirci libere, che vogliamo vivere in un paese antisessista, antirazzista e antifascista.”

Mostra a cura di Non Una di Meno Vicenza

 

13 agosto, h.20.30: proiezione del documentario-inchiesta “Aborto: le nuove crociate” (2018) di Alexandra Jousset e Andrea Rawlins-Gaston

Il diritto all’aborto sta subendo un’offensiva aggressiva, coordinata in tutta Europa e finanziata generosamente da circoli ortodossi e cattolici integralisti. Nel nome della “cultura della vita” e della “dignità umana” gli antiabortisti intendono porre fine al diritto delle donne di scegliere sul proprio corpo. Il loro lavoro di lobbying con l’Unione Europea sta diventando sempre più efficace.

Il documentario descrive la situazione in Italia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Polonia e Francia, paese in cui un giovane esperto di social media ha fondato “Les Survivants”, gruppo che ha rivoluzionato la comunicazione antiabortista rendendo credibile e appetibile la lotta contro l’aborto. Quanto all’Italia vedremo come funzionano i “cimiteri dei feti”, dove gli antiabortisti seppelliscono i resti dell’IVG con la benedizione delle autorità e dell’ospedale pubblico e spesso senza il consenso delle donne. Ad esempio una testimone racconta di avere scoperto, solo cinque anni dopo l’operazione, una tomba con il suo nome di famiglia inciso sulla pietra e la data in cui aveva abortito.

Il documentario verrà proiettato in lingua originale con i sottotitoli in italiano.

 

Tutti gli eventi si terranno presso Spazio Agorà, in piazzetta S. Gaetano 5/7 (dietro il Duomo)

 

Vi invitiamo infine mercoledì 14 agosto alle 17 ad un grande corteo, e vi invitiamo a essere in tante e tanti per le vie del centro di Schio, in contrapposizione a un comizio sessista, omofobo e fascista che vorrebbe decidere sui nostri corpi.

 

Spargete la voce, portate i vostri cartelli e i vostri strumenti musicali!

 

Sui nostri corpi decidiamo noi!

Giù le mani dai nostri desideri

Liber* tutt*

 

Collettivo Starfish

Pantaloni Rosa

Coordinamento Studentesco Schio

Csa Arcadia

 

Sottoscrivono il comunicato:

Polisportiva Sans Papiers

Non Una di Meno Venezia

Non Una di Meno Treviso

DELOS Vicenza

Polisportiva Sans Papier

Non Una di Meno Vicenza

Libreria Quivirgola

Donne per le Donne Onlus

MaiMa

Rosa Parks APS

Scuola “Marielle Franco”

Non Una di Meno Verona

Non Una di Meno Padova

Non Una di Meno Trento

Non Una di Meno Mantova

 

N.B.: Per sottoscrivere questo comunicato inviate una mail a starfish.schio@gmail.com

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